IMPIANTI DENTALI
per UNA RIABILITAZIONE FISSA DELL’ARCATA DENTARIA
Gli impianti dentali, grazie all’utilizzo di viti in titanio inserite nell’osso della mandibola o della mascella, consentono di sostituire singoli denti o intere arcate dentarie. Il ricorso a questa tecnica oltre a garantire la riabilitazione fissa dell’arcata dentaria, permette di ottenere spesso un risultato dal punto di vista estetico molto simile a quello naturale. Oltre ad essere utilizzabili in pazienti di qualsiasi età, gli impianti dentali consentono anche di ripristinare la normale masticazione evitando quei fastidi legati all’utilizzo di una protesi mobile.
- Impianti dentali a carico immediato
- Impianti dentali a carico differito
- La ricostruzione ossea
impianti dentali a carico immediato
ritrova il tuo sorriso in poche ore
Grazie all’IMPLANTOLOGIA A CARICO IMMEDIATO è possibile garantire una protesi fissa nell’arco di poche ore dall’intervento di inserimento delle viti all’interno della struttura ossea mandibolare o mascellare. L’implantologia a carico immediato prevede infatti l’inserimento di viti in punti ben precisi della struttura ossea, sulle quali verrà poi avvitata o cementata la protesi.
Non sempre c è possibile il ricorso a tale tecnica, in quanto la quantità e la qualità dell’osso nel quale devono essere inseriti gli impianti devono poter garantire la stabilità dell’impianto.
IMPIANTI DENTALI A CARICO DIFFERITO
TORNA A MASTICARE CON TRANQUILLITà IN POCHI MESI
L’IMPLANTOLOGIA A CARICO DIFFERITO o tradizionale richiede un periodo di tempo più lungo rispetto all’implantologia a carico immediato. Tale tecnica prevede infatti il posizionamento e il caricamento degli impianti in due fasi distinte. In genere il lasso di tempo che intercorre tra il posizionamento delle viti ed il loro carico con la protesi varia da 3 a 6 mesi. Questo periodo di tempo si rende necessario per permettere agli impianti dentali di integrarsi in modo ottimale con le ossa della mandibola e della mascella.
Rigenerazione ossea
per garantire un impianto stabile
Per poter ricorrere alla chirurgia implantare occorre che l’osso nel quale devono essere installati gli impianti sia in condizioni ottimali. Una struttura ossea non idonea potrebbe infatti compromettere il buon esito dell’operazione. In questi casi quindi, si rende necessario ricorrere alla rigenerazione o ricostruzione ossea.
Nel caso in cui la quantità di osso di cui dispone il paziente è tale da garantire già una buona stabilità degli impianti, la ricostruzione ossea viene eseguita nello stesso momento in cui si effettua l’intervento implantologico. Diverso è il caso in cui si riscontri una quantità di osso insufficiente. In tal caso si rende necessario effettuare un primo intervento di ricostruzione ossea, a cui seguirà a distanza di qualche mese, l’inserimento degli impianti.
Contattaci per qualsiasi dubbio e/o chiarimento in merito alla realizzazione di un impianto dentale o per fissare un appuntamento per una visita.
Le percentuali di successo di osteointegrazione di impianti è molto elevato. In base a recenti studi effettuati si calcola che arrivi a sfiorare il 98% dei casi osservati. La percentuale si attesta attorno all’80-85% nel caso di fumatori.
Le tecniche tradizionali prevedono che , prima di poter caricare l’impianto dentale, occorre attendere alcuni mesi dall’inserimento degli impianti nell’osso mandibolare e mascellare. In alcuni casi, laddove si riscontrino delle condizioni ottimali di osso, è possibile ricorrere all’implantologia a carico immediato. Con l’implantologia a carico immediato è possibile disporre di un impianto dentale in poche ore, evitando così il disagio di rimanere senza denti.
Il materiale con cui sono realizzati gli impianti è Il titanio.
L’intervento di chirurgia implantare è generalmente inferiore ai 60 minuti. Ovviamente, in base alla complessità dell’intervento, le tempistiche possono leggermente variare.
La durata di un impianto dentale, pur non richiedendo i tempi di controllo di un dente naturale, dipende da diversi fattori come una scrupolosa igiene orale, dei controlli periodici. Vi sono casi di impianti endossei che dopo 25 anni sono ancora ben mantenuti e pienamente funzionali